paesaggio


Alla scoperta di un paesaggio dimenticato: il progetto R.A.N.E. di Roncoferraro



Progetto R.A.N.E. “Roncoferraro Ambiente e Natura in Evoluzione”, Doc.U.P. Obiettivo 2 Misura 3.5 Sottomisura A, Fase della Conoscenza, Caratterizzazione storica del paesaggio. Comune di Roncoferraro (MN), (2007- 2009).
Il territorio del comune di Roncoferraro (provincia di Mantova) si presenta, a chi vi giunga senza conoscerne la storia, come un indistinto frammento della bassa pianura irrigua che caratterizza i luoghi prossimi al Po.  La coltivazione del mais, tra le colture a seminativo largamente presenti, è quella che ha il più forte impatto visivo, date le dimensioni raggiunte da questa pianta durante il suo ciclo vegetativo. Le risaie risaltano in seguito, anche in relazione alla fitta presenza di canali, preannunciata da una notevole quantità di uccelli che negli ambienti acquatici trovano il loro habitat. La trama del paesaggio rurale viene messa in luce con le arature che, a partire dall’autunno, fanno di questo territorio un insieme ordinato di terra ed acqua. La verticalità dei filari di alberi e delle siepi è un elemento imprescindibile per la comprensione della struttura materiale di questo paesaggio, insieme all’edilizia rurale, che trova nel concetto della corte la sua rappresentazione più significativa, opera del lavoro delle persone che da oltre 10 secoli hanno coltivato i suoli e regimentato le acque di questo angolo di pianura padana.
Malgrado le storiche frazioni del territorio comunale abbiano in qualche caso subito significative modificazioni a causa dei fenomeni di dispersione insediativa verificatisi negli ultimi quattro-cinque decenni del XX secolo, è ancora possibile individuare gli elementi fondativi del paesaggio. Le 10 frazioni delle quali è composto il comune sono tutte di antica fondazione, come è testimoniato dal ritrovamento di documenti nei quali ne vengono menzionati i nomi: Cadè anni 1334-39, Carzedole (oggi Villa Garibaldi), anno 1056, Barbassolo anno 1163, Roncoferraro anno 1088, Nosedole anno 905, Casale anno 1007, Governolo anno 1007, Garolda anno 1056, Barbasso anno 1037, Pontemerlano anno 1067.
La presenza di questi insediamenti si associa a quella del sistema irriguo che fa riferimento al Consorzio di Bonifica Fossa di Pozzolo e che ha i suoi elementi costitutivi nelle Digagne che danno acqua alle esigenze colturali del territorio da più di mille anni, come la Molinella, l’Allegrezza, il Dugale Derbasco e il Fissero, canali documentati già nel IX-X secolo e agli inizi del XI, e la Tartagliona che prende il nome dal nobile Tartaglione, al quale si deve la sua realizzazione tra il 1550 e il 1587.
Tra un insediamento e l’altro, lungo la rete di strade che si è sviluppata in corrispondenza  dei canali, si situa un cospicuo numero di corti, anch’esse in molti casi di antica fondazione, come le corti San Giovanni e San Cassiano, citate in documenti degli inizi del XI secolo, o fondate a partire dal XV-XVI secolo con l’introduzione nel Mantovano della coltura del riso, elemento propulsore dell’economia agraria in particolare della Sinistra Mincio.
Molte di esse sono in cattivo stato di manutenzione, alcune ridotte a rudere, altre rimaneggiate pesantemente, ma tutte sono la testimonianza della storia plurisecolare di questo territorio.



Con il progetto R.A.N.E. il comune di Roncoferraro ha inteso individuare una serie di azioni per la valorizzazione della componente storica del paesaggio di un importante tratto di pianura irrigua mantovana.
Il confronto dello stato di fatto del paesaggio edificato con la cartografia storica ha restituito un quadro che rappresenta in modo significativo come, malgrado le trasformazioni degli ultimi decenni, esso sia ancora in grandissima parte costituito dalla rete di strade  e canali storici e dall’insieme di chiese, ville, corti, loghini e di altri edifici rurali costruiti su questo territorio  negli ultimi mille anni.
Grazie al progetto R.A.N.E. sono stati censiti 106 edifici di valore storico e testimoniale, dei quali 75  individuati su cartografie precedenti al 1776. Gli edifici inoltre sono stati classificati, per soglia storica di appartenenza, per stato di conservazione e per unità di paesaggio. Ne risulta una caratterizzazione storica paesaggistica molto interessante, che si caratterizza per una diffusa presenza di canali, corti, ville, chiese ed altri edifici d’interesse storico-monumentale. Questo insieme di edifici e manufatti è la testimonianza della plurisecolare vocazione rurale del territorio di Roncoferraro e contribuise a valorizzare la componente naturalistica del paesaggio.



“Carta delle sacralizzazioni territoriali”,  Piano Paesistico della Regione Lombardia, con il dott. Albano Marcarini (1990).
Nell’analisi della caratterizzazione paesaggistica è possibili individuare luoghi che possiedono un particolare valore testimoniale per la popolazione che li abita o che ne fruisce. Nella redazione della “Carta delle sacralizzazioni territoriali”, sono stati individuati i luoghi del territorio regionale caratterizzati da forti valenze culturali e simboliche di tipo naturale, storico e religioso. La carta è stata finalizzata alla definizione di una specifica normativa di tutela dei luoghi “sacri” della connotazione paesaggistica regionale.


“Individuazione dei caratteri originari del paesaggio del territorio interessato dal progetto Malpensa 2000”ricercanell’ambito della convenzione SEA-Politecnico di Milano /DST per lo studio d’inserimento paesaggistico dell’aeroporto di Malpensa, coordinatrice prof. Maria Cristina Treu (1990).
La ricerca si è concentrata in particolare sul passaggio dall’economia agricola a quella industriale del territorio che ospita l’aeroporto di Malpensa e sulla trasformazioni paesaggistiche che questo passaggio, segnato prevalentemente dalla industria aeronautica ha lasciato sul territorio.






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